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Cronaca
Gudmorning London
Parte 13: Slow Down London: anche gli inglesi vogliono convertirsi ai nostri ritmi?
di Laura Bonetti
In qualche articolo precedente e’ stata commentata la frenesia del popolo inglese, abituato ad andare sempre di corsa per ottimizzare la produttivita’. Proprio in questo periodo di recessione economica pero’ si sta sviluppando una contro-tendenza: il “rallentamento dei ritmi quotidiani”. Per avvalorare questo nuovo trend, a Londra, dal 24 Aprile al 4 Maggio, si svolgera’ la prima edizione dello Slow Down Festival. Basti pensare alla cerimonia di inaugurazione, partita proprio con una lenta passeggiata, durante le ore di punta, sul Waterloo Bridge, tappa forzata dei commuter londinesi, che lo attraversano di corsa ogni giorno per raggiungere il posto di lavoro.

Quest’evento dara’ l’opportunita’ agli inglesi di assaporare ritmi piu’ lenti attraverso la degustazione di vini, il birdwatching, l’esplorazione di tecniche di meditazione e rilassamento come lo yoga, di musica e di forme di arte, legate al vivere “con lentezza” e al godersi la vita senza affanni. Ci saranno anche dei dibattiti per commentare la situazione odierna e per suggerire cosa si possa fare per migliorare il nostro approccio alla vita di tutti i giorni. La maggior parte delle manifestazioni saranno gratuite e godranno del patrocinio di molti musei britannici, proprio per spingere i londinesi ad apprezzare cio’ che offre la loro citta’, in termini di storia e cultura. Infine, per quanto riguarda il cibo, ci saranno mercati e altri eventi culinari, che prendono le mosse proprio dal movimento Slow Food, nato in Italia, grazie a Carlo Petrini, che promuove la qualita’ e il godimento gastronomico, esclusivamente “slow”.

Sembra che gli inglesi vogliano avvicinarsi al nostro modo di vivere e forse proprio questo periodo buio e’ servito a far capire quali sono le vere priorita’ della vita. Si e’ forse capito che ci sono altri valori, che andare piu’ veloci non serve a migliorare le condizioni di vita, anzi. A volte il freno e’ piu’ importante dell’acceleratore. Ma che ce lo diciamo a fare? Noi napoletani l’abbiamo sempre saputo.

Colonna Sonora: Bob Dylan, “Blowin’ in the wind”

http://www.slowdownlondon.co.uk/
27/4/2009
  
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